Iseo: un salto indietro di 50 anni

Ha destato molte critiche la mozione presentata dalla maggioranza consiliare del Comune di Iseo che prevede lo stanziamento di 160 euro al mese per 18 mesi a favore delle donne che hanno intenzione di abortire affinché evitino l’interruzione volontaria della gravidanza.  Una mozione che ha spinto la minoranza ad abbandonare l’aula, ma che è stata approvata. La mozione del comune di Iseo s’inquadra nel più generale attacco e delegittimazione della legge 194/78 “Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza”. Una questione etica che si va a scagliare contro la politica che dal lato suo attacca una legge del 1978 che ha permesso un processo evolutivo della donna dando a questa la scelta di decidere.

Periodicamente il tema viene riproposto in varie zone sia italiane e pensiamo alla Basilicata dove sono previsti 250 euro al mese per 18 mesi (dal 2004) e a Milano dove la giunta aveva proposto nel lontano 2000 la cifra di un milione di lire al mese.

Negli USA nonostante la nomina in Corte Suprema di due giudici (nominati dal Presidente Trump) dell’ala super conservatrice, a giugno di quest’anno è stata bocciata la legge iper restrittiva sull’aborto della Louisiana che di fatto avrebbe fatto chiudere tutte le cliniche. Legge bocciata anche in Texas. Al di là di destra o sinistra, le polemiche circa la scelta di Iseo su questo tema etico prevaricano la distinzione politica, tra chi plaude ai medici obiettori di coscienza proprio dell’ASST Iseana e tra chi reclama il diritto di scelta.