Maxi inchiesta: sigilli anche a nota tabaccheria Rovatese

Anche una nota tabaccheria rovatese “Il Cigno Nero” sarebbe finita nel girone delle inchieste che hanno occupato per 3 anni 150 uomini delle forze dell’ordine che miravano a sgominare un complesso sistema di riciclaggio.

Il sistema legato probabilmente all”ndrangheta era complesso: attraverso le emittenti televisive di Francesco Mura (imprenditore televisivo di Erbusco) le cui trasmissioni emettevano i numeri del Lotto, venivano create fatture false o gonfiate. Il ricavato veniva poi “ripulito” con la complicità di alcune tabaccherie, che segnalavano le ricevute del Lotto vincenti. In questo modo veniva versata la vincita al possessore, incassando poi il denaro pulito dallo Stato.

La maxi operazione ha portato ad una serie di sequestri per un totale di circa 25 milioni di euro tra cui anche un immobile ad Erbusco ed uno a Rovato.

Tra i nomi noti finiti in custodia cautelare in carcere: Cristian Barbi e Giuseppe Fiandaca gerenti della sala slot Leon Gaming di Rovato, Luigi Vezzoli proprietario del bar MiVi-da di Erbusco, Andrea Ottaviani titolare della Tabacchi in Tacchi di Chiari e Junjie Xu gestore del bar tabaccheria Cigno Nero di Rovato. Sospesi dal pubblico ufficio in quanto accusati di corruzione il carabiniere di Chiari Nicola Firrarello e l’ex comandante della Stradale Motterlini.